“Ospitalità”, parola ricorrente sui manuali di Turismo
Sembra assurdo, ma il suo senso più profondo sfugge spesso anche a chi nell’ospitalità ci lavora, parola abusata nelle “mission” di troppe catene alberghiere.
Sarà pure banale, ma ti deve scorrere dentro l’Ospitalità, la devi respirare e non pianificare. Ospitalità è voglia di aprire la porta, di ascoltare, entrare in una dimensione privata ricca di esperienze. Ho compreso molto più il significato vero dell’ospitare qualche giorno fa, che in 10 anni di lavoro in una catena alberghiera.
Dove? Venite con me, vi racconto chi sono Moreno e la sua famiglia
Alla quercia grande a sinistra, poco prima del bivio per Jerzu, ci dirigiamo verso la campagna e qui si intravedono i filari ordinati di una vigna curata e dai meravigliosi colori autunnali. Sul cancello ci accoglie Moreno che ci stringe la mano e si sofferma a sapere chi sei, mentre sistema la legna dell’arrosto. Un uomo entusiasta, curioso, dalle mille risorse e dalla volontà d’acciaio, che ha rivoluzionato la sua vita per vivere il suo sogno. La sua casa domina tutta la valle, una posizione “di vedetta” da cui ci mostra l’Ogliastra, mentre ci porta a conoscere Ilaria, sua moglie, l’altra metà del mondo, e insieme si soffermano a conoscere le storie di chi è arrivato dall’altra parte mondo: Florida, Colorado, Vermont. Lei, grande organizzatrice del focolare, che ha una forza immensa…certo con 4 figli!! La tavola è apparecchiata, semplice e curata nei particolari, dove sono presenti tutte le specialità fatte da loro, e ci tengono che si sappia!!! (le cipolline immerse nel moscato e miele sono sublimi).
Intanto nella cucina si preparano i culurgiones, grazie a Mara che è parte della famiglia, che maneggia abilmente la pasta e con le sue dita in pochi attimi e pizzichi ottiene una forma dal disegno perfetto. Attraverso le sue mani si vede la tradizione che è stata trasmessa da generazione passate, che lei così giovane l’ha fatta sua ed ecco i capolavori. Viene voglia di provare, nessuno osa, ma ecco Ilaria che ci ha letto nel pensiero, in un attimo ci troviamo avvolti da grembiuli e con le mani infarinate… certo il risultato è molto molto lontano da quello di Mara, ma l’atmosfera ottenuta è magica.
A tavola!
Ora siamo tutti a tavola e non mancano i racconti le chiacchiere, gli assaggi infiniti, e si ascolta la vita di Moreno e Ilaria e dei loro fantastici figli che rallegrano questa cornice. Si parla Sardo, Americano, Italiano, e si respira l’Ospitalità, creata e tessuta in questa giornata di novembre.
Una passeggiata lungo i filari della vigna, tra bimbi che si nascondono e rubano qualche acino, completa e conclude una giornata indimenticabile dall’atmosfera magica, che permette a chi la vive di modificare il suo atteggiamento verso l’ospitalità e coglierne il vero senso.
Si torna a casa, con la promessa di rivederci anche se a dirlo è chi arriva dal Vermont o dal Montana, perché una giornata così fa bene al cuore e agli occhi di ognuno.