Un viaggio nasce non solo per un puro calcolo economico, dietro c’è spesso un’intuizione, un’opportunità, persino un sogno.
Questo è il primo di una serie di articoli dove racconteremo passo dopo passo la creazione di un tour:
l’idea di base, la progettazione, la creazione di tracce, mappe e road book, il manuale del tour.
Definire l’idea di fondo
La prima cosa da avere chiara è:
“A chi, e cioè a quale tipo di ospite, è destinato questo viaggio?”
Un training camp su strada avrà ovviamente dei ritmi diversi rispetto a un tour gourmet, o a una avventura in mtb. Ogni viaggio va disegnato sulla tipologia di ospiti a cui verrà proposto. In questa fase si dovrà capire
- quanto dovranno essere lunghe le tappe (50/100/150km?)
- che tipo di hotel verranno utilizzati (charme, agriturismo, B&B?)
- quali le attività da programmare durante il tour (degustazioni, visite archeologiche, oppure visite a negozi di bici, incontri con professionisti?)
Alcuni consigli (speriamo) utili.
1 – Tappe coerenti, ad esempio:
- simili per impegno fisico
- per il tempo speso tra l’attività in bici e per l’attiva extra bici
- per il livello e lo stile delle strutture ricettive scelte
2 – Un tour di successo è fatto da un mix di attività.
I tour troppo caratterizzati, basati SOLO su un’attività specifica (ad esempio quelli basati SOLO sulla storia) possono essere percepiti come troppo di nicchia (e diventare noiosi) correndo il rischio di allontanare potenziali partecipanti.
Diverso è il caso in cui il tour è disegnato per un pubblico specifico (tour storico per una università, tour di allenamento con un professionista ecc)
3 – Non sovraccaricare le giornate con un programma troppo fitto.
Errore tipico di guide o accompagnatori con poca esperienza, che vorrebbero far fare agli ospiti quante più cose possibile. Alla fine si tratta di una vacanza, e gli ospiti apprezzeranno un po’ di respiro durante la giornata e del tempo libero in hotel (qui raccontiamo del lavoro di guida cicloturistica).
4 – Meno transfer possibili in arrivo, partenza e durante il tour.
Secondo una regola non scritta ma di buon senso, il punto di partenza non dovrebbe essere a più di un’ora di transfer dall’aeroporto/porto/stazione, e il punto di fine del tour a non più di due ore di transfer. Per evitare una logistica farraginosa andrebbero evitati il più possibile i transfer durante il tour, gli ospiti hanno prenotato una vacanza in bici, non in van & bici.
5 – Non c’è mai una seconda occasione per dare una buona prima (e ultima, aggiungo) impressione.
Quindi il primo giorno deve essere curato sotto tutti gli aspetti: l’assegnazione delle bici, il briefing iniziale, l’hotel.
Ancora più importante è la scelta dell’ultimo hotel , perché è quello che gli ospiti si ricorderanno d più, e perché nel caso di prolungamento della vacanza si troveranno già in un posto accogliente (qui parliamo di come dovrebbe essere un bike hotel).