Il percorso della SGT Rando 2016 prevede un dislivello in salita di 2900m distribuiti sui canonici 200km, oltre metà del dislivello totale lo affrontiamo nei primi 70 km, scalando 3 passi: Passo Genna Silana (1000 m.s.l.m.), Passo Orostode (1100 m.s.l.m.) e Passo Corr’e Boi (1250 m.s.l.m.).
E siamo al 2 di Aprile, pronti per la sfida!
Lasciato l’hotel pedaliamo verso la mitica strada statale 125, che sta diventando uno dei percorsi in bici simbolo della Sardegna, grazie a paesaggi intatti e al pochissimo traffico.
La salita di Genna Silana (la più lunga)
Lunghezza: 21km
Dislivello salita: 700m
Pendenza media: 3%
È la salita più lunga della giornata, ma molto pedalabile, con lunghi tratti di falsopiano. Le pendenze sono generalmente entro il 5% e raggiungono l’8% in brevissimi tratti. Il traffico è scarso e il manto stradale è in ottima manutenzione.
La sensazione è quella di essere su una terrazza naturale sospesa nelle pareti del Supramonte, con un susseguirsi di panorami da subito spettacolari, la valle di Oddoene proprio sotto di noi che sembra dipinta, pochi km dopo la vista sull’impressionante canyon di Gorroppu con le sue pareti imponenti, e prima del valico anche uno scorcio di blu del golfo di Orosei.
Finiamo questa prima salita ai mille metri di Genna Silana, il punto più alto di tutta la ss 125. Qui possiamo fermarci per un caffè all’ottimo bar rifugio in cima, punto d’incontro naturale per ciclisti, cicloturisti e biker.
Dopo qualche km di discesa rilassante, lasciamo la SS125 alla Cantoniera Giustizieri, inoltrandoci su una strada sinuosa verso le vette del Gennargentu, passando attraverso i paesi di Urzulei e Talana, dove si produce forse il miglior prosciutto dell’Isola.
La salita di S’Arcu ‘e S’Orostode (la più impegnativa)
Lunghezza: 10km
Dislivello salita: 600m
Pendenza media: 6%
E qui cominciamo a fare sul serio…E’ una salita meravigliosa disegnata con tornanti dal gusto alpino e con panorami che si aprono sul mare. Nel complesso non parrebbe un’ascesa particolarmente dura, ma… gli ultimi 4km hanno una pendenza media oltre l’8% e l’ultimo chilometro supera il 10%.
Se vedete la Madonna non preoccupatevi, è vera 🙂 Alla fine della salita c’è infatti un altare con relativa Madonnina che guarda lo spettacolo del golfo di Arbatax, vale la pena fermarsi e fare una foto al paesaggio, e magari tirare un po’ il fiato.
Due km di piano vista Gennargentu proprio di fronte a noi, per arrivare al crocevia di S’Arcu e S’Orostode, con fontana di acqua freschissima.
Questo luogo ha qualcosa che cattura, forse perché sin dall’antichità è il passaggio obbligato tra l’interno dell’Ogliastra e il Supramonte.
Ci meritiamo un po’ di discesa, prima di arrivare alla Cantoniera Pira ‘e Onne per affrontare l’ulteriore salita sino al più famoso Arco di Correboi.
La salita di Corr’e Boi (la più alta)
Lunghezza: 7km
Dislivello salita: 350m
Pendenza media: 6%
È la salita più alta della giornata, parte dai 900m slm e arriva ai 1250m slm. La pendenza è costante e il traffico quasi assente, in prossimità della Cantoniera Pira ‘e Onne sarà facile trovare le mucche che si rilassano sull’asfalto intiepidito dal primo sole primaverile. Il silenzio è surreale, i boschi di leccio e i profili aspri tipici del Supramonte cedono il passo ai boschi di roverella e ai pascoli montani dai profili più dolci.
Attraverso i paesi dell’interno
Abbiamo finito la parte più impegnativa, ma abbiamo ancora tanti km davanti a noi, un vero e proprio viaggio nel cuore dell’isola, attraverso paesi simbolo dell’interno.
Cominciamo una lunga discesa sino a Fonni, con i suoi mille metri il paese più alto dell’isola, seguite per bene le indicazioni del road book perchè ci sono dei sensi vietati.
Qui avremo percorso oltre metà dei chilometri totali e oltre 2/3 del dislivello totale.
Lasciata Fonni scendiamo di qualche centinaio di metri, immergendoci nei vigneti di Cannonau che anticipano l’arrivo a Mamoiada, dove ci gusteremo un ristoro serissimo, ma voi non esagerate col vino, che ancora ne avete 🙂
Attraversiamo poi Orgosolo, troviamo la via principale con i Murales in senso unico, ma vale la pena scendere dalla bici e percorrerla a piedi sino al lato opposto. Da qui abbiamo un punto panoramico sul Supramonte. Affrontiamo la veloce discesa della strada vecchia per Oliena, raggiunto il fondovalle abbiamo una piccola ascesa e scolliniamo alla Cantoniera Jannas, di nuovo una vista straordinaria su Oliena ai piedi dell’abbacinante punta Corrasi, con i suoi 1463 metri il tetto del Supramonte.
Il veleno nella coda 🙂
Ci rimane uni incursione nel territorio delle Baronie, toccando il piccolo ma affascinante paese di Galtelli con le sue numerose chiese e le costruzioni in pietra.
Merita una menzione l’ultima salita che ci aspetta all’uscita del paese, sul versante orientale del Monte Tuttavista, si tratta di 5 km per 250 m di dislivello, ma che si faranno notare dopo 180km di percorso. A questo punto ci vorreste maledire…ma si sa che il veleno è sempre nella coda 🙂
Ancora qualche km in piano per risalire il fiume Cedrino sino a tornare a Dorgali…è’ stata un’impresa, ma ce l’avete fatta!
Se volete sapere di più qui trovate la nostra SGT Rando 2016